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Verona
COLONNE DI CARTA si può considerare un'OFFICINA SPERIMENTALE PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA.
Essendo per la maggior parte studenti della facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Verona, attualmente stiamo lavorando soprattutto sulla lettura espressiva, ma non ci consideriamo solo lettori. Vogliamo essere studenti e studiosi che credono fermamente che la cultura possa essere ancora un mezzo per esprimersi, necessaria per vivere e realizzarsi nelle sue forme più diverse. Questo blog è un mezzo per dar vita a un dibattito culturale oltre che informare sui nostri spettacoli e le varie iniziative che intraprenderemo. Ma l'obiettivo finale è diventare promotori delle più diverse proposte nel maggior numero di ambiti culturali possibili.

sabato 27 marzo 2010

Cuore di carta.

Curare una malattia significa curare una persona. La medicina si occupa di guarire quel corpo:
ma è sufficiente? Ieri, con un piccolo spettacolo di letture e musiche, presso il reparto di cardiologia dell'ospedale di Borgo Trento a Verona, abbiamo provato a curare l'anima di quei corpi malati. Utopia? Forse. Ma si può proseguire sul sentiero della vita, irta di ostacoli, senza sogni e senza poesia nel cuore? Un'endovena di letteratura e musica mette le PAROLE IN CIRCOLO necessarie ad ognuno.
Necessarie...!
Marco

Tra un fiore colto e l'altro donato
l'inesprimibile nulla.
Giuseppe Ungaretti

mercoledì 10 marzo 2010



Ecco il nostro prossimo appuntamento!

Metti a nudo il tuo cuore, e la gente starà ad ascoltarti per quello. E solo quello è interessante. (Joseph Conrad)

Cosa bolle in pentola?

Andata! Incontrarsi al Castrum di Castelrotto per mettere alla prova le nostre doti di lettori è stata una grande idea (grazie Giulia!) e una fantastica scoperta.
Un luogo dall'aria quasi magica, fuori dal tempo. Per me, orbo come una talpa, l'atmosfera tenebrosa ha dato qualche problema di lettura...ma era davvero suggestiva.
E adesso? Non sarebbe bello ritrovarsi con nuove idee letterarie, magari invitando un pubblico che ama il tal autore o desidera ascoltare quell'altro argomento?
Intanto nella pentola stanno bollendo nuove idee...


Marco

"Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l'amore che ho lasciato correre..." 
Isabel Allende 

mercoledì 3 marzo 2010

Dolce attesa.


Vive? Non ancora.
Non è una creatura che respira, capace di vita propria.
Siamo in gestazione.
Sta prendendo forma, direi che siamo al quarto mese di gravidanza. Ha tutti gli organi necessari alla futura vita, ma non è ancora il momento, non sa respirare da solo. Domenica sera, a Castelrotto, presso Castrum (l'ex Agl'Angeli) il nostro gruppo di lettori espressivi si mettera alla prova. Sarà una specie di ecografia del quarto mese, quando si controlla che il pupo stia bene per poi tornare a casa ed essere tranquilli fino alla prossiam ecografia. Sarà femmina? Sicuramente sì! Il giorno prima della festa della donna non potrebbe essere altrimenti.
A chi assomiglierà?
Secondo me avrà le orecchie di Emiliano, attente alla melodia. Gli occhi saranno di Magi, dolci e scrutanti, ma discreti. Il sorriso? Quello di Giulia, senza dubbio. Le mani laboriose saranno quelle di Alberto (l'importante è che non prenda i capelli;-)). Avrà la pazienza di Elena F. e il cipiglio di Elena Z. E la forza non potrebbe essere che quella di Valeria. La forma fisica, quasi perfetta, sarà quella di Carolina. Di Barbara? Prenderà la saggezza che non si esibisce. Manco solo io. Ma forse non mi può assomigliare. Mi sento più un ostetrico che un padre. Allora lo adotterò. E troverò in lui qualcosa che mi somigli, ci sia o non ci sia. Ma cosa? Poco importa. L'unica cosa importante è che l'ecografia del quarto mese è la prima occasione per vederlo roteare nell'utero, simile ad un astronauta nello spazio. Nei prossimi controlli lo vedremo a sezioni, tanto sarà grande. Per intero lo vedremo solo quando vedrà la luce, quando sarà tra le nostre braccia.
Non vedo l'ora che nasca!! Però che bella anche l'attesa! Voglio godermela, assaporarla.
Leggere per me, per noi, è un modo di comunicare. Questa creatura parlerà con il linguaggio dei libri, della letteratura, della poesia. Dei sentimenti. E' questo che ci unisce. E ci credereste? La cosa che più ci lega è la diversità. Siamo così diversi che continuiamo a prendere uno dall'altro. Riusciremo a portare a termine la gravidanza? Riusciremo ad essere un unico organismo con così tanti organi diversi?
Dall'ecografia si capiscono molte cose, si ricavano elementi per comprendere l'evoluzione della gravidanza. Se volete vederla, domenica sera al Castrum, alle 21.30 ne avrete l'occasione.

Marco


Il tempo di leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Daniel Pennac